Ho atteso fine Ottobre praticamente tutto l’anno. Aspettavo un refresh dei MacBook Pro per sostituire il mio – ormai obsoleto – Macbook (bianco, policarbonato, annata 2007, amato tantissimo ma ovviamente a fine vita). Quasi un decennio di vita comporterà, certamente, uno speed bump notevole. Ciò non toglie, però, che mi sento preso in giro dalle ultime dichiarazioni Apple.
Non voglio concentrarmi troppo sulla Touch Bar, che non avendo provato non posso giudicare [1] ma, devo certamente, sulla favoletta delle scelte coraggiose che ci hanno raccontato ad inizio mese: «abbiamo tolto il connettore degli auricolari dall’iPhone perché è una porta nata il secolo scorso, è obsoleta, ed è arrivato il momento di avere di meglio». Giusto. Verissimo. I periodi di transizione portano inevitabilmente fastidi: io prima vivevo in un monolocale, poi mi son sposato, abbiamo comprato una bella casa e adesso è stupendo. I mesi di ristrutturazione sono stati impegnativi. Quindi è comprensibile che cambiare possa richiedere fatica.
Però Apple questa volta ci sta trollando. Perché il MacBook Pro appena presentato non si adegua al “coraggio” di cui parlavano? Perché non han colto l’occasione per allineare le porte dei dispositivi? Perché sul nuovissimo Macbook l’obsoleta porta audio da 3.5mm è rimasta? Mi sembra di capire che nel futuro vedono la USB-C come unica interfaccia fisica e tutto il resto dovrà esser wireless. Perché allora non allineare iPhone e Macbook? Siamo arrivati all’assurdo per cui, se sono in treno e sto telefonando con gli auricolari, non posso ricollegarli al Macbook per continuare il film che avevo interrotto. iPhone con porta Lightning e Macbook Pro con USB-C. Doppio auricolare o ennesimo adattatore? Inoltre in dotazione all’iPhone vi è un cavo Lightining -> USB-A che obbligherà all’uso di un adattatore per il sync cablato con iTunes. Devo assolutamente credere che l’anno prossimo l’iPhone abbandonerà la porta Lightning in favore della USB-C o – davvero – certe dichiarazioni risultano offensive.
In tanti in questi giorni inneggiano al Surface Studio rilasciato da Microsoft. E’ vero che si tratta di un prodotto coraggioso – specie perché a rilasciarlo è proprio Microsoft – ma prima di parlar di successo aspetterei di vederlo in azione. Oltre ad essere un prodotto di nicchia (sia per prezzo che per l’utenza che effettivamente beneficierà di un dispositivo simile) per Microsoft, l’attenzione al dettaglio non è mai stato un cavallo di battaglia. Certamente ci si aspettava che Apple provasse a sorprendere il mondo, ancora, come quando presentò il primo iPod o il primo iPhone: prodotti che letteralmente distrussero il mercato attuale creandone uno nuovo. Non è avvenuto nel 2016.
Comprerò il nuovo MacBook? Quasi certamente si. Ho bisogno di un computer nuovo e cercando di salvaguardare un minimo del portafoglio, attenderò paziente il Black Friday con la speranza di qualche sconticino. [2] Perché lo comprerò? Perché macOS è superiore a Windows 10 per tanti e piccoli aspetti che solo chi usa un Mac può comprendere. Purtroppo per me quest’aspetto è predominante. Tutto questo però non giustifica Apple: comprerò il Macbook Pro solo perché l’idea di usare Windows 10 non mi esalta, non più perché reputo Apple un’azienda capace di innovare coraggiosamente.
Certamente Apple non può continuare su questa strada se vuol ricevere applausi. Il decennio passato è stato un periodo magico per lei, ma la gente, e proprio Microsoft lo sa bene, sa muoversi prestissimo verso chi – piuttosto che omologarsi – prova a pensare differente…
Emanuele
[1] ma ad occhio non mi sembra così rivoluzionaria da poter evocare il significato dell'”hello, again” utilizzato per anticipare l’evento a meno di non, voler, banalmente, sottolineare che erano un po’ di anni che non si facevano vivi…
[2] Non ho memoria degli ultimi anni e se Apple oltre a sconti sugli App Store proponga ancora sconti sull’hardware, ma nove anni fa, comprai il Macbook proprio in occasione di un “Apple Friday“.